Un dì qualunque, singolo come non mai nel divenire. Abbiamo vissuto.
Alba e tramonto da calendario, in grembo
un sole esausto.
Ho visto un dente di leone, forse pisciacane, farsi incontro
lì da ieri,
certamente da ieri per essere così grande;
del pistillo, l’attesa modulata finita nel mio procastinare il da farsi
a oggi ore 6.30. Ho atteso anch’io, srotolato tappeti decenni
per un dì da compiersi e ricoprire di ghiaia;
sgranerà memoria sassi, certosine sfere al collo della vecchia:
“Non ricordo più. Ora ricordo.”
Ma questo “di mezzo” di passi incerti, dove e cosa tiene per sé?
Nasconderà dispense di nebbia la bruma che c’investe?
Mucche al pascolo? Lo scampanio?
Il volto pallido e sofferente della paura. Quel che non posso. Sempre.
Di più!:
Farà posto in luogo sicuro, un angolino d’ovatta per la tua schiena fanciulla
la falcata felice
quel ramo, irripetibile.
Sino all’ultimo decotto, magari cieca, mi terrà compagnia: “Fui bella, ed eravamo insieme.”
Angela Fragiacomo
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