Da lontano.
La scheggia di uno specchio mai visto rompersi:
una stanza di sicuro, poi – o prima –
un corridoio attiguo, buio, senza finestre.
Più vicino
e senza alcun annuncio: capelli
Capelli capelli
nella mani nelle bocche
nell’ingranaggio dell’auto da corsa.
– Era da corsa? E di chi?
Che importa, ora così vicino…
comunque grovigli, e urla e piedi
in calze, lanciati in folle.
C’eravamo tutti: tutti quelli che il caso volle
come fiammiferi nella scatola
da consumarsi.
I vivi e i morti.
Angela Fragiacomo
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